La crisi economica che ha investito il nostro Paese, sta mostrando un ulteriore aspetto, oltre a quello di una drastica riduzione della produzione economica: l’inadeguatezza del nostro Sistema delle imprese di far fronte ad un livello di competitività molto alto, e che ormai da tempo si muove su binari di cui non si conoscono le condizioni. E’ tempo di fare un salto in avanti. E’ giunto il momento, per le nostre PMI, di comprendere in modo chiaro le condizioni in cui si trovano ad operare, soprattutto rispetto ai principali concorrenti: è giunto il momento di effettuare una seria analisi del proprio posizionamento strategico.
Da diversi anni ormai, con la collaborazione di valenti colleghi, professionisti di vari ambiti dell’economia aziendale, sono arrivato al perfezionamento di metodologie e strumenti di analisi del posizionamento strategico e di pianificazione di medio e lungo periodo. Strumenti pensati per le piccole e medie imprese del nostro territorio. Strumenti, semplici ed efficaci, che con poco dispendio di risorse, e con l’impiego di fonti informative ormai consolidate nel nostro sistema delle imprese, sono in grado di contribuire in modo significativo ai processi decisionali delle nostre imprese.
Detti strumenti hanno la caratteristica di essere innanzitutto svincolati da logiche settoriali, ma soprattutto sono modulari. Possono essere implementati in azienda a seconda del tipo di analisi che si intende realizzare e della complessità delle informazioni che si ritiene di dover gestire.
Ma vediamo degli esempi.
Fase 1
Molti imprenditori cominciano con una semplice analisi del proprio posizionamento strategico (intervento che si effettua in poche settimane con poco dispendio di risorse economiche, e che impatta in maniera lieve sull’organizzazione aziendale). Da tale analisi si ottengono indicazioni chiare e precise in merito al proprio posizionamento strategico, rispetto ai principali competitori: indicazioni già sufficienti a tracciare una chiara linea di confine tra sé ed i propri competitori.
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Fase 2
Dall’analisi del posizionamento strategico emergono alcune indicazioni che ci indirizzano verso la cosiddetta analisi SWOT (punti di forza e di debolezza dell’impresa, minacce ed opportunità esterne).
Indicazioni utili all’imprenditore per volerne sapere di più. La domanda che in genere ci si pone riguarda la necessità di comprendere meglio i perché di un determinato posizionamento strategico (dall’analisi della fase 1 giungono indicazioni di massima, anche se molto significative per un’impresa di piccolo/medie dimensioni).
Per comprendere meglio i perché, occorre a questo punto predisporre un intervento di analisi dello status-quo aziendale. Strumento anch’esso pensato per le PMI, che richiede un dispendio di risorse, assolutamente affrontabile anche da microimprese.
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Fase 3
L’analisi dello status-quo ci permette di comprendere in maniera chiara ed indiscutibile, quali sono i reali punti di forza e di debolezza dell’impresa, nonché le reali minacce ed opportunità. Per dirla breve: quali sono i principali problemi da risolvere ed indicazioni di massima su come risolverli: compito che spetta al piano di sviluppo imprenditoriale, fondamentale per capire la sostenibilità, in termini economico/finanziari, delle strategie che si ritiene di dover predisporre per risolvere i problemi e portare l’impresa verso il futuro. Il piano di sviluppo imprenditoriale (denominato anche business plan), è da considerarsi anche un valido strumento di simulazione, poiché ci permette di “mettere alla prova” varie ipotesi alternative sulle quali dobbiamo prendere precise decisioni.
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